Hybrid Cloud: il futuro è tra le nuvole

26 Ottobre 2016

La piattaforma dell’ Hybrid Cloud ormai è diventata di casa sia nelle grandi enterprise che nelle PMI come sinonimo di efficienza, scalabilità e flessibilità.

Negli anni ’60 la gestione dell’IT aziendale ruotava intorno a mainframe e terminali. Vent’anni dopo fu l’avvento del modello client/server e di Internet, che facilitò la comunicazione sia all’interno delle mura organizzative che verso l’esterno. Con il passare degli anni si è giunti a quella che oggi viene definita la “Terza Piattaforma”, segnata dall’accesso ad Internet da mobile, dal nuovo ruolo dei Social, dai Big Data e dai servizi in Cloud.

Proprio il Cloud è la soluzione che più si addice a sfruttare le potenzialità dei Big Data e a garantire l’accessibilità da più dispositivi a grandi quantità di informazioni in modo veloce, sicuro e conveniente.

A ognuno la sua nuvola

Il Cloud rende disponibili on demand tutte le risorse di archiviazione, elaborazione e trasmissione dei dati attraverso Internet, ma non esiste una soluzione uguale per tutte le organizzazioni. Infatti, in base alle esigenze e alle configurazioni aziendali pre-esistenti, è possibile scegliere tra diverse tipologie di Cloud Computing:

  • Private Cloud: i servizi sono utilizzati esclusivamente all’interno dell’azienda che solitamente si occupa anche di gestirli, oppure possono essere seguiti da un provider esterno;
  • Public Cloud: i servizi vengono erogati da un service provider, il quale mette a disposizione applicazioni, infrastrutture o piattaforme di sua proprietà a più utilizzatori;
  • Hybrid Cloud: prevede la possibilità di delegare a un fornitore esterno la gestione di alcuni servizi e di mantenerne altri in modalità privata all’interno dell’organizzazione, specialmente per quanto riguarda il trattamento di informazioni sensibili e strategiche.
In particolare, l’Hybrid Cloud è la soluzione più adottata dalle aziende per la sua capacità di mixare il meglio degli altri modelli: da una parte favorisce le economie di scala e l’ampia gamma di servizi del Cloud pubblico e dall’altra garantisce la sicurezza tipica di un Cloud privato. Requisito per implementare la soluzione ibrida è, infatti, la connessione e l’integrazione di un’infrastruttura tradizionale all’interno dell’azienda (virtualizzata oppure composta da server fisici) e di un’infrastruttura Cloud presso il Data Center di un service provider nelle quali distribuire i propri dati. Il passaggio all'Hybrid Cloud, inoltre, rappresenta per le aziende non solo una svolta tecnologica ma anche organizzativa dato che comporta l'esternalizzazione dei propri dati; proprio per questa ragione è essenziale per un'azienda adottare una "cultura del Cloud" ed instaurare un rapporto di collaborazione con il provider per trovare la soluzione migliore a vantaggio dell'organizzazione.

Perché scegliere il modello ibrido

Con l’Hybrid Cloud la tua azienda guadagnerà scalabilità e flessibilità, potendo variare la quantità di applicazioni sulla nuvola e scegliendo dove ospitare i carichi di lavoro in base alle necessità del business. Inoltre, distribuendo le applicazioni tra l’organizzazione e un provider esterno, viene garantita sia la continuità del servizio che la riduzione dei rischi operativi. Quindi, l’ibrido rappresenta per le aziende non solo un vantaggio organizzativo, ma anche economico, dati i benefici derivanti da una soluzione intermedia tra le massime economie di scala derivanti dal Cloud pubblico e quelle più contenute del privato. Senza dimenticare che il tutto viene orchestrato in un’ottica di sicurezza e trasparenza, garantita dal costante monitoraggio dei dati e dal rispetto delle normative in materia di protezione dei dati.

I vantaggi derivanti dalla scelta del Hybrid Cloud non sono di certo da sottovalutare, tanto che, nonostante le iniziali esitazioni da parte delle organizzazioni, si prevede che entro il 2019 il 70% delle aziende mondiali adotterà una soluzione ibrida e il mercato globale raggiungerà un valore di 84,64 miliardi di dollari.